Star Wars - Il risveglio della Forza 2015 Pdf Italiano

Star Wars - Il risveglio della Forza 2015 Pdf Italiano


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Star Wars - Il risveglio della Forza 2015 Azione, Avventura, Fantascienza, Fantasy Pdf Italiano


dirittoStar Wars - Il risveglio della Forza
consegna12-9-2015
categorialeAzione, Avventura, Fantascienza, Fantasy
durata185 verbalizzare
linguaEnglish, Italia


Star Wars - Il risveglio della Forza 2015 Pdf Italiano



orientatore : Terciero
comporre : Elleonore Gervasia Mor
cameraman : sheria
calco suggerire : Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong'o, Andy Serkis, Domhnall Gleeson ,Ophelie, Clarice
aziendalistica : Truenorth Productions, Lucasfilm, Bad Robot, Fox Atomic

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Non sono mai stato un fan particolarmente accanito della saga di ‘Guerre stellari’ (il nome di quando non imperava l’anglicizzazione figlia del marketing), avendo visto in sala la prima trilogia e ignorato invece la seconda. Così mi sono avvicinato senza particolari pregiudizi a questo che è indicato come il settimo episodio dell’intera vicenda e, anzi, considerata inoltre la buona prova del regista con Star Trek, con parecchie aspettative. Alla fine delle due ore e un quarto di montagne russe con pochissimi attimi per tirare il fiato, si può dire che le suddette speranze non siano state rispettate appieno: il film regala uno spettacolo travolgente e bello da vedere, ma patisce qualche semplificazione di troppo. E’ vero che nell’universo immaginato da Lucas si scontrano il Bene e il Male (proprio così, con la maiuscola), ma le vie con cui vi si giungeva erano più complesse nei segmenti precedenti – il lungo apprendistato Jedi, la controversa figura di Darth Vader – mentre ci si spostava tra società e mondi assai vaariegati: benchè la sceneggiatura sia firmata, assieme al regista e a Michael Arndt, da quel Lawrence Kasdan che aveva lavorato alla prima trilogia, al confronto hanno un retrogusto di trovata semplificativa il percorso iniziatico di Rey (Daisy Ridley) quantomeno facilitato e la citazione esplicita dell’avventura capostipite nell’ambiente desertico del pianeta in cui comincia l’azione. La scelta è volta con ogni probabilità a favorire l’avvicinamento delle nuove generazioni di adepti e, del resto, non mancano i richiami alle ultime versioni dei supereroi Marvel, ad esempio i discorsi e le spiegazioni ridotte all’essenziale, ma spruzzate di un filo d’ironia oppure la constatazione che i momenti movimentati – segnati da scontri tra uomini o astronavi – facciano la parte del leone: come giù detto, il giocattolone funziona, ma al termine si sente la mancanza di almeno un accenno di profondità in più. Il soggetto ruota attorno alla mappa che conduce a Luke Skywalker, ritiratosi in eremitaggio: in pericolo, un pilota della resistenza (Oscar Isaac) la affida a un robot - il nuovo BB-8, dalle accattivanti forme rotondeggianti - che finisce poi nelle mani dell’assaltatore pentito Finn (John Boyega) e della giovane Rey. In fuga dagli imperiali guidati dal controverso Kylo Ren (Adam Driver), i due, o tre, rubano nientemeno che il Millenium Falcon per poi andare a sbattere in Han Solo che è nel frattempo tornato a fare il contrabbandiere. Tra varie avventure, il trio ritrova dapprima la spada laser presso la locanda di Maz Kanata (sotto la cui maschera si cela Lupita Nyong’o) e in un secondo momento si ricollega al resto dei ribelli sotto il comando di Leia, ormai promossa a generale. Da qui prende il via l’assalto alla base di Ren, sorta di Morte Nera all’ennesima potenza dotata di cannone laser capace di distruggere mondi ad anni luce di distanza: tra rivelazioni a (quasi) sorpresa e combattimenti vari, il Bene vince come da manuale pur lasciando aperta la porta alle prossime puntate (l’ottava è già in lavorazione). Il tutto è sostenuto da una batteria di effetti speciali ovviamente impeccabili nonchè intergrati con la fotografia di Dan Mindel che ben si districa fra il giallo del deserto arabico e le nevi islandesi: su simili sfondi, oltre che nelle enormi cavità dell’astronave-mondo dei cattivi, i personaggi si muovono accompagnati dalle musiche di John Williams, che spesso non va troppo per il sottile, ma contribuisce comunque al coinvolgimento dello spettatore. Gli attori danno l’impressione di divertirsi r reggono con disinvoltura il peso di essere parte di cotanto progetto, a partire dai giovani – Driver, Ridley e Bodega, tutti di estrazione più o meno televisiva – con una nota di merito per la ragazza; tra i vecchi eroi, Harrison Ford, che ha il primo nome in cartellone, si fa amabilmente il verso grazie con l’aiuto di Abrams che cita qualche inquadratura, mente l’irriconoscibile Carrie Fisher e la piccola apparizione di Mark Hamill servono solo per rafforzare i legami con i film precedenti.
Dopo 32 lunghi anni la saga di Star Wars ha un seguito. Transitata dalle mani di George Lucas a quelle della Disney, la serie viene affidata a J.J. Abrams, creatore di Lost, già dimostratosi capace di rivitalizzare Star Trek. Le mani giuste, a giudicare dall'entusiasmo suscitato dai trailer prima e dal film poi, realizzato con i fan e le loro esigenze in mente, cercando di allontanarsi il più possibile, visivamente e narrativamente, dalla deriva presa da George Lucas nella trilogia prequel.
Abrams non tenta di riscrivere un'epica, non prova nemmeno a porsi su livelli rischiosi e impossibili da rendere attuali. Preferisce dichiarare immediatamente la resa di fronte a un mito così impossibile da scalfire che si può solo emulare. Il romanzo di iniziazione di un nuovo gruppo di eroi, catapultati in un'avventura più grande di loro, non può quindi che ripercorrere la struttura narrativa e gli stilemi dell'episodio originale, Guerre stellari o Star Wars IV - Una nuova speranza, di cui Il risveglio della Forza pare un remake sotto mentite spoglie, più che un sequel. Così facendo Abrams attribuisce a Lucas la valenza di classico che non si può riscrivere, al pari di Shakespeare o Omero, e insieme accontenta i fan e prepara il terreno per un'invasione mediatico-commerciale su vasta scala.
Operazione riuscita, quindi, ma a che prezzo? Calcolare ogni mossa e rispettare l'esigenza di tutti senza "tradire" è un processo troppo complesso per risultare del tutto indolore. A farne le spese è il lato emozionale. La vertigine che si prova di fronte all'introduzione all'episodio o alla prima comparsa degli eroi della trilogia originale è inevitabile, ma a parte lì Il risveglio della Forza coinvolge ma non emoziona, lasciando trasparire troppo la presenza delle rotelle di un ingranaggio. Benché le vicende quasi ricalchino quelle di Star Wars IV, lo spirito che le infonde - la sagacia del riscrittore seriale di franchise epici, come Star Trek - è lontano dall'ingenuità contagiosa da space opera che animava il capostipite.
Un distacco brutale, che porta con sé anche qualche lato positivo. A partire dalla crudeltà e dal verismo di sequenze belliche lontanissime dalla tradizione della saga. Gli assalti del Primo Ordine e i loro efferati delitti sono vissuti "dal basso", dalla parte di chi è vittima di un bombardamento o di un'invasione, di chi subisce gli effetti di un disprezzo raro per la vita umana. Quella empietà che prima era teatrino posticcio, troppo fantastico per suscitare inquietudine, qui per la prima volta si traduce in violenza genocida effettivamente percepibile.
Tra i molti e spesso inconsistenti personaggi introdotti da Abrams - molto deludente quello che sembra l'arcinemico della trilogia, a cui avrebbe giovato un po' di mistero in più - prevale la figura ambivalente di Kylo Ren, ora terrificante, ora tragica, ora patetica. Un'altra maschera nera che rivela ben presto la sua natura di mera emulazione, trasfigurazione di un ipotetico fan della saga catapultato nel suo stesso mondo di fantasia e incapace di mantenere il giusto equilibrio. Difficile dire se Abrams e lo sceneggiatore Lawrence Kasdan (Il grande freddo, Brivido caldo) avessero in mente la deriva dell'ossessione nerd di fronte a un potere smisurato o una riflessione più sottile sulla rilettura degli archetipi e sulla ripetizione dei medesimi errori, ma l'incastro tra Kylo e la natura speculare di Il risveglio della Forza rispetto a Una nuova speranza funziona.
Dove la goffaggine anacronistica della trilogia prequel aveva fallito, Il risveglio della Forza è il trionfo di un cinema contemporaneo nella sostanza anziché nel solo sviluppo tecnologico. Il confronto impari tra Lucas e l'industria dell'entertainment, culminato con un autore divenuto industria egli stesso, appartiene al passato almeno quanto Darth Vader e le sue gesta. Oggi Star Wars è industria in tutte le sue forme né sarà mai altro. Inutile farsi illusioni: o si accetta la nuova natura o si resta aggrappati alla nostalgia.